Online una prima sintesi dei risultati dell'Inchiesta Sociale sull’Appennino bolognese a due anni dalla vicenda SaGa Coffee. I risultati dettagliati saranno presentati in occasione di un convegno pubblico in programma venerdì 15 dicembre alle ore 10.30 presso la Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio a Bologna.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Bologna insieme alla Città metropolitana di Bologna, messa in campo con la specifica delega affidata ad Erika Capasso e realizzata dalla Fondazione Innovazione Urbana in collaborazione con Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Lorenzo Zamponi, ricercatore della Scuola Normale Superiore di Firenze.
L'inchiesta è stata avviata a novembre 2022 e si è svolta secondo due diverse modalità: una di tipo qualitativo, mediante incontri individuali e collettivi con comunità, portatori d’interesse, istituzioni e stakeholder; l'altra di tipo quantitativo, attraverso la diffusione di un questionario rivolto alla cittadinanza, a gruppi formali e informali estesi, a lavoratrici e lavoratori impiegati nel territorio.
Queste attività sono state affiancate da un’osservazione partecipante della comunità e del territorio tramite l’utilizzo di linguaggi fotografici, video e audio, che sono confluiti in un’installazione multimediale “C’è un faro in montagna” con quattro ambienti espositivi: un dispositivo di restituzione, dialogo e ascolto che unisce ai diversi linguaggi visivi e sonori la parte d’inchiesta sociologico-antropologica portata avanti dal team di ricercatori, che è stata inaigurata sabato 2 dicembre nello spazio esterno del Centro Convegni Alto Reno “ex- Cottolengo” di Gaggio Montano. La mostra sarà visitabile fino al 28 gennaio 2024, i sabati e le domeniche dalle 15 alle 17.
Seguirà il 25 gennaio 2024 un convegno di approfondimento su quanto emerso dall'Inchiesta Sociale e sulle prospettive future per il territorio dell’Appenino e in cui verrà presentato il report copmpleto dei dati emersi.
Alcuni dei principali dati emersi dalla ricerca
La ricerca qualitativa e quantitativa è stata condotta con l’obiettivo di analizzare l’impatto della vertenza dell’ex Saga Coffee sulle comunità del territorio.
Rispetto alla vicenda specifica della SaGa, i risultati emersi evidenziano innanzitutto una forte coesione e adesione delle comunità di fronte al presidio, che ha visto la partecipazione del 77% delle persone intervistate, principalmente con motivazioni di carattere sociale e di giustizia (“perché la chiusura dell’azienda avrebbe danneggiato l’economia del territorio”, “perché tra lavoratori serve solidarietà” “perché ciò che sta avvenendo era ingiusto”). Anche il giudizio sull’esito della vertenza appare nettamente positivo, con il 60,22% delle persone intervistate che valuta positivamente i risultati ottenuti.
In generale, il 68,38% delle persone intervistate condivide un’analisi negativa circa i cambiamenti che hanno attraversato il territorio negli ultimi vent’anni. Una forte preoccupazione (54,68%) permane anche rispetto alle prospettive di sviluppo futuro, seppur con una distinzione anagrafica rilevante: gli intervistati con più di 65 anni o con meno di 25 anni condividono infatti una visione più ottimista.
Più sfumate risultano invece le risposte raccolte in merito al lascito della vertenza sul territorio. Anche in questo caso, si evidenziano forti preoccupazioni relative ad un generale declino territoriale (64,43%), sebbene il 35,53% delle persone intervistate segnali l’impatto positivo del percorso, in particolare in termini di accresciute coesione e solidarietà all’interno del tessuto sociale: percezione, quest’ultima, particolarmente diffusa fra i giovanissimi/e (65%).
Infine, rispetto alla valutazione sul ruolo delle istituzioni e della politica, particolarmente apprezzate sono risultate le figure politiche, più che i relativi partiti e schieramenti politici di riferimento, sia a scala locale (Comune di Gaggio) sia a scala Comunale, Metropolitana e Regionale.