Mercoledì 27 maggio 2020 alle 18 in diretta sulla nostra pagina Facebook, una puntata speciale del nostro Osservatorio sull'Emergenza Coronavirus “R-innovare la città” vedrà ospite Giovanna Cosenza, docente dell’Università di Bologna.
In occasione dell’apertura del bando Una campagna di comunicazione sulla sostenibilità. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile raccontati dai ragazzi e dalle ragazze nell’ambito del progetto Goal 2030 - Giovani e città per l’Agenda 2030, dedichiamo uno degli incontri del nostro programma di appuntamenti in streaming a una riflessione sull’importanza della comunicazione gender-sensitive, cioè attenta all’approccio di genere.
Lo faremo con Giovanna Cosenza, direttrice del Master in Comunicazione, Management e Nuovi Media, Direttrice del Corso di laurea triennale in Comunicazione e Digital Media dell’Università di San Marino e Bologna e Vice-Direttrice del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna.
A partire dalla finalità del progetto Goal 2030, di sensibilizzare la città sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030, il dialogo sarà occasione per ampliare la riflessione sul ruolo della comunicazione all’interno dei processi di cambiamento e di innovazione in un momento così particolare e critico come quello che stiamo vivendo.
Le parole che scegliamo per raccontare i fenomeni che sperimentiamo possono servire a costruire schemi di analisi, di percezione dell’emergenza molto distinti e connotati che possono riflettersi nelle decisioni e nelle azioni che ogni giorno vengono assunte dalle persone e dai decisori politici.
L'utilizzo di metafore e parallelismi bellici risuonano quotidianamente in tv e su social e giornali per parlare della pandemia. Tale scelta lessicale predilige schemi di pensiero che mettono al centro della narrazione pubblica e sociale il pericolo, la paura, il bisogno di interventi straordinari per risolvere la crisi in cui siamo.
Lo stesso avviene quotidianamente in altri ambiti delle nostre società. In particolare, ogni giorno assistiamo all’uso di linguaggi radicati nella cultura patriarcale, che avallano stereotipi di genere, discriminando ampie fasce della popolazione (in primis femminile, ma non solo) e replicando processi di formazione ed educazione patriarcali.
Tali processi non si limitano a creare immagini deviate e devianti delle donne ma possono favorire lo sviluppo di un clima sociale maschilista, caratterizzato da elementi di esclusione, di affermazione di schemi di potere (basati su privilegi acquisiti con la nascita e culturalmente definiti) e anche di violenza.
Abbiamo un urgente bisogno di un nuovo lessico e di nuove parole capaci di delineare modelli sociali inclusivi, che diano pari dignità alle esperienze di vita e alle differenze, che riequilibrino situazioni di sottomissione socialmente definitive e replicate, che favoriscano processi educativi capaci di decostruire immaginari lesivi per le donne.
Non solo: abbiamo bisogno di costruire con le parole nuovi immaginari sociali da cui tutti possano trarre beneficio e in cui tutti possano sentirsi inclusi e liberi da stereotipi, capaci di mettere in dubbio schemi in cui le differenze sono segni di debolezza e fonte di vergogna, in cui gli approcci collaborativi ed empatici vengono considerati perdenti.
Cosa significa oggi parlare di linguaggio di genere? Sono ancora diffusi gli stereotipi sessisti nelle immagini e nelle parole della comunicazione in Italia? Qual è il ruolo che tutto ciò svolge nel processo di costruzione dell’immagine femminile? Qual è il valore sociale di una comunicazione non sessista e inclusiva?
Di questo e altro parleremo con Giovanna Cosenza mercoledì 27 maggio alle 18 in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione per l'Innovazione Urbana, in un dialogo con Michele d’Alena, Fabrizia Petrei e tutte le persone che vorranno collegarsi per porre delle domande alla nostra ospite.
L’incontro è promosso nell’ambito del progetto Goal 2030 - Giovani e città per l’Agenda 2030, coordinato dal Comune di Bologna e finanziato dal progetto europeo Shaping Fair Cities coordinato dalla Regione Emilia-Romagna.